Cosa vedere in Senegal: mercati tipici
Africa Senegal

Cosa vedere in Senegal: itinerario di 12 giorni nella terra della Teranga

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08/05/2024

Se stai pensando di organizzare un viaggio in Senegal o sei in cerca di ispirazione per il tuo prossimo viaggio questo articolo su cosa vedere in Senegal è perfetto per te.
Qui troverai un itinerario di viaggio on the road su cosa vedere in Senegal corredato da una serie di informazioni pratiche per organizzare in autonomia il tuo viaggio nella terra della Teranga.

Teranga è un termine Wolof, un’attitudine all’ ospitalità tipica di questa terra ma non solo. Il popolo senegalese, infatti è molto di più. E’ gentilezza, sorrisi spontanei, accoglienza ed è tutto questo, insieme ai suoi luoghi incontaminati che ha trasformato il mio viaggio in qualcosa di indimenticabile.

Sono appena rientrata da un viaggio on the road in Senegal, una terra insolita poco battuta dal turismo che mi incuriosiva da tempo. E’ stato un viaggio stancante, impegnativo. Ho preso tanti voli, macinato chilometri in auto da nord a sud, ho affrontato il caldo e qualche disagio ma la fatica è stata ampiamente ricompensata.

Pronto a scoprire con me questo meraviglioso paese. Allaccia le cinture che si parte per il Senegal.

Cosa vedere in Senegal: itinerario e consigli utili per un “on the road” da nord a sud per ammirare paesaggi ed immergersi nell’umanità di questo polo.

Giorno 1-2  Dakar

Dakar, la capitale del Senegal: città caotica, piena di gente, polverosa.

Benvenuti in Africa! La città non ha nulla di particolare ma resta un paio di giorni ed andrai via portando con te un buon ricordo. La ragione? Forse non la capirai mai, probabilmente sarà quel concetto difficile da speigare che rapisce, conquista e ti seduce, il mal d’Africa.

Fermati un paio di giorni. Il primo giorno dedicati ad esplorare le attrazioni del quartiere Ouakam:  il Monumento alla Rinascita africana simbolo della ripartenza del popolo africano dopo il lungo periodo di schiavitù, la moschea della divinità raggiungibile dal monumento in taxi in 5 minuti o a piedi in 30 minuti ed il faro di Mamelles.

Qui ti puoi fermare al ristorante-hotel Phare de Mamelles, uno dei più trendy della città. Merita andare al tramonto per la vista spettacolare e per il ricco programma di musica dal vivo.

Sei hai ancora tempo aggiungi al tuo tour la casa del primo presidente del Senegal, la Leopold Sedar Senghor Museum. Una costruzione curiosa simile ai denti di uno squalo.

Mi raccomando non andare via senza aver visitato un mercato. Dakar è piena di mercati ma uno tra i più belli è Marche Kermel con la sua sala rotonda in ferro battuto e mattoni di ispirazione araba.

Monumento della resistenza africana a Dakar

Giorno 3: Escursione da Dakar

Prendi il traghetto dalla Gare Maritime de Dakar  per l’isola di Gorè, una vera chicca assolutamente da non perdere.

Oggi patrimonio dell’umanità dell’Unesco, un tempo tra XVIII e XIX secolo è stato il centro più vivace del commercio transatlantico degli schiavi. Vaga tra i vicoli colorati e lasciati trasportare dalle emozioni che proverai con la consapevolezza che questo è stato un luogo di dolore e sofferenza.

La visita alla Maison des Eclaves è d’obbligo, suggerisco preferibilemente  accompagnato da una guida locale.

Isola di Gorée in Senegal

Giorno 4:  Dakar – Lago Retba- Dune Lac Rose-Kayar- Saint-Louis

I due giorni in Dakar ti sono serviti per prendere confidenza con l’ Africa, ora è tempo di esplorazione.

Mercati, villaggi, paesaggi incontaminati ed incontri saranno gli ingredienti di questo on the road in Senegal.

Oggi si lascia Dakar e si va verso nord in direzione Lago Retba o Lago Rosa. Qui, purtroppo potresti rimanere deluso perchè non è scontato che sia rosa, potrebbe apparire come un comune lago e non di colorazione rosa, a causa dell’assenza di un tipo di alghe che detrmina questa atipicità.

La tappa comunque merita  una sosta anche per la vicinanza delle dune Lac Rose che, per anni, hanno ospitato il rally Parigi -Dakar.

Qui è quasi d’obbligo fare il tour delle dune con una jeep. Costo circa 25000 CFA,

Non ti aspettare straordinarie emozioni, non è il Sahara o il Wadi Rum ma merita per il paesaggio spettacolare con la sua spiaggia immensa, deserta che si affaccia sull’ Oceano Atlantico.

Fare questo giro in jeep è un modo per aiutare la popolazione locale che, da quando non si disputa più la Parigi- Dakar, – ottimo indotto turistico- versa in pessime condizioni economiche.

Spiaggia Oceano Atlantico vicino Lago Retba

E’ ora di rimettersi in viaggio verso Kayar, sede di uno dei più grandi porti del Senegal.

Osservare il ritorno delle piroghe riccamente decorate da mille colori dei pescatori ed assistere alla contrattazione del pesce è un’esperienza o da non perdere.

Piroghr di Kayar

Curiosità sulle caratteristiche piroghe del Senegal: secondo una leggenda quando i primi navigatori occidentali arrivarono in questa terra chiesero agli indigeni che nome avesse il loro paese, questi indicando le piroghe risposero “sunu gaal”così chiamarono,  la terra africana chiamata “Senegal”.

In serata, sei a Saint-Louis: il percorso è lungo. Potresti decidere, prima di arrivare a Saint-Louis di fermarti a trascorrere una notte a Lompoul per esplorare le dune del deserto e godere della meraviglia di una notte stellata.

Giorno 5 : Saint Louis- Parc National des Oiseaux du Djoudj.

Sveglia all’alba per visitare il parc national des Oiseaux du Djoudj, uno dei più importanti santuari ornitologico di tutta l’Africa. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1981 per la sua importanza ecologica e per la conservazione delle specie di uccelli migratori, il parco è una delle meraviglie del Senegal.

Santuario nazionale degli uccelli di Djoudj in Senegal

Giorno 6: visita di Saint-Louis – Parco Nazionale del Delta del Saloum

Dedica una mezza giornata per esplorare Saint- Louis, questa piccola cittadina coloniale che ricorda in piccolo l’ Avana con i suoi edifici colorati e strette viuzze da percorrere a piedi o con un tipico calesse in ferro colorato.

Se ami il piccolo principe ed il suo autore cerca lo storico Hotel de la Poste – vicino al ponte-  ed entra. Qui, in epoca coloniale, soggiornarono i piloti aeropostali, il più famoso tra tutti Saint-Exupery il “papà” del piccolo principe.

Passeggia sul ponte Faidherbe, progettato  nel 1897 dall’impresa di Émile Nouguier.

Simbolo della città collega l’isola alla terraferma. La sua struttura ricorda la tour Eiffel in orizzontale tanto da pensare che fu lo stesso Eiffel a dedicarsi alla sua progettazione. Ma è solo una storia, non si hanno certezze.

E’ ora di proseguire il tuo viaggio on the road.

Giorno 7 :  Toubacouta-Parco Nazionale del Delta del Saloum

Prosegui il viaggio verso sud fino a Toubakouta. Lungo la strada, potresti fare una sosta a Touba, uno dei centri spirituali più importanti del Senegal, sede di una delle più grandi moschee dell’Africa occidentale,

Giorno 8: Parco Nazionale del Delta del Saloum: Reposoir des oiseaux

Noleggia una piroga dai locali al porticciolo verso un piccolo isolotto verde che, al tramonto, accoglie pellicani, gabbiani che sostano per  riposare prima di riprendere il loro volo il mattino successivo.

Reposoir-oiseaux-Toubacouta in Senegal

Direzione sud, Casamance, una regione del Senegal stretta tra Gambia e Guinea-Bissau, caratterizzata da foreste di mangrovie, spiagge immense e villaggi pittoreschi dove si respira calore ed autenticità.

Giorno 9:  Toubakouta- Banjul (Gambia) – Kaufontine

Per raggiungere questa regione del Sud del Senegal bisogna attraversare lo stato del Gambia con un traghetto. L’attesa per imbarcarsi può essere interminabile ma rappresenta una vera esperienza, un’immersione nella vita locale.

E’ un modo per osservare le persone, le loro abitudini, i loro comportamenti. A me è piaciuto tantissimo anche se devo ammettere che è sfiancante. Quindi armati pazienza e buttati.

Giorno 10: Kassel – isola di Kailo- Abene

Siamo nel cuore della regione di Casamance, direzione Kassel dove si svolge l’attività dell’affumicatura del pesce, un mestiere antico, pericoloso per i fumi che si inalano ma che consente alle famiglie di sopravvivere.

Da vedere per capire realmente le condizioni in cui versa il paese.

Isola di kailo fa parte di un arcipelago di isolotti, le Karones. Si raggiungomo in piroga attraversando un suggestivo paesaggio costellato da un  dedalo di lussureggianti mangrovie.

Foresta di mangrovia in Casamance in Senegal

Abéné, piccolo villaggio della provincia di Kaufontine dove si respira un’atmosfera unica. Sarà per la musica, ovunque si suona, la vita rilassata, il rumore dell’oceano Abene è un luogo che ti entra nel cuore.

Giorno 11-12 : Saly

Ultime due notti di relax a Saly, una località turistica piena di locali con una bella e lunghissima spiaggia.

Saly in Senegal

Buono a sapersi: consigli ed informazioni pratiche

Quando andare

La stagione migliore è quella secca che va da ottobre ad aprile. Assolutamente sconsigliata la stagione umida: piogge torrenziali, temperature bollenti ed un elevato tasso di umidita.

Sicurezza

A prescindere il tour di nove giorni con il driver, il resto lo abbiamo trascorso in autonomia. Non ho mai avvertito senso di pericolo, i senegalesi sono cortesi e gentili anche se, come sottolineo sempre, in viaggio  non bisogna dimenticare mai il buon senso.

Costo del viaggio

Cosa mangiare e bere: assolutamente da provare i piatti tipici locali serviti sempre con il riso. La yassa di pollo o pesce condito con una salsa di cipolle e senape la thiéboudienne, uno stufato di pesce fresco o secco e verdure o il mafé con carne di montone cotto nella salsa d’arachidi ma di quest’ultimo non mi esprimo visto che non mangio carne.

Assaggia i succhi gelati che vengono preparati in casa e venduti nei sacchettini di plastica, il bissap a base di ibiscus, il café touba, molto forte e speziato, il  gingembre un concentrato di zenzero a mio gusto imbevibile o il tamarindo.

Quanto tempo per vedere il Senegal

Per esplorare tutto il paese ci vorrebbero almeno due settimane di viaggio.

Oltre a quello che ti ho raccontato c’è molto altro: Ziguinchor, la capitale di Casamance, l’isola coloniale di Carabane, Cap Skirring con le sue meravigliose spiagge di sabbia bianca. Tutte tappe da valutare in un viaggio su cosa vedere in Senegal.

Se, invece, hai poco tempo devi decidere di concentrarti solo su un’area specifica del paese, il nord o il sud.

Come organizzare un viaggio in autonomia

Esplorare il Senegal in totale autonomia si può ma è dura ci vuole tanto tempo e pazienza perchè le strade sono veramente brutte e gli imprevisti e contrattempi all’ordine del giorno.

La mia esperienza: non amando i viaggi organizzati ho scelto di noleggiare un’auto con driver scegliendo cosa vedere in Senegal.

Se hai bisogno ti lascio il nome e la pagina fb di Youssou.Lo trovi come Youba tour. Professionale, paziente, parla tre lingue, tra cui l’italiano.

Ti ho stuzzicato la curiosità? Hai trovato utile questo articolo? Lasciami un commento e condividi l’articolo sui tuoi canali social mi farai felice e se hai qualche dritta da aggiungere non esitare, scrivi qui.

Vuoi scoprire altre meraviglie, leggi anche Laos: immagini ed emozioni di un viaggio speciale.

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