Il lago Tana in Etiopia
Africa chiacchiere e racconti

In Etiopia con Massimo, un paese tutto da scoprire

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21/11/2019

Scoprire l’Etiopia con Massimo.

Oggi si inaugura la nuova sezione del “Due chiacchiere e un caffè” con un ospite che ci parlerà di una meta speciale poco battuta dal turismo: l’ Etiopia.

Con lui scopriremo questo paese.

Ci racconterà la sua esperienza, il suo itinerario e, molto importante per noi viaggiatori ci dispenserà anche tanti consigli e dritte per organizzare e scoprire questo paese.

Massimo ve lo presento è un viaggiatore curioso ed appassionato.

Massimo in Etiopia al parco simien

Parco Simien

Ama esplorare il mondo e il suo “curriculum” di viaggiatore vanta più di 100 destinazioni, tra cui alcune poco battute.

Un esempio… il Libano o l’Etiopia, paese di cui a breve sapremo di più perché sarà oggetto della nostra chiacchierata di oggi.

Massimo lo conosco personalmente.

Ascoltare le sue esperienze di viaggio è un vero piacere perché è un narratore straordinario e riesce con le sue storie a farti invaghire dei paesi che ha visitato.

Ho pensato così di invitarlo e da appassionato viaggiatore ha risposto con slancio ed entusiasmo.  

Ed io non posso che essere felice perché parlare di viaggi non mi stanca mai.

Questa è solo una delle prime nostre chiacchierate.

Parleremo con lui anche di Iran, Libano e non solo.

Ma non divaghiamo, sorseggiando una tazza di caffè bollente oggi parliamo dell’ Etiopia.

Benvenuto Massimo… accomodati nel mio sofà virtuale.

Massimo, per cominciare sono curiosa di sapere perché l’ Etiopia?

Ho visitato parecchi paesi dell’Africa nera e l’Etiopia mi incuriosiva da tempo perché è un “pezzo” d’ Africa diversa da quello che ci immaginiamo.

In che senso?

Innanzitutto è un’Africa di montagna con un altipiano che raggiunge i 4000 metri con un habitat molto differente da quelli che ho visitato in Kenia ed in Sudafrica.

E poi l’Etiopia, a differenza di altri paesi dell’Africa nera è un paese ricchissimo di tesori archeologici e storici come le chiese rupestri del Tigrai le monolitiche di Lalibela o i castelli di Gondar.

E non è finita qui.

E’ considerata la culla dell’umanità dove si presume sia nato l’uomo ed è il paese da dove nasce il mitico Nilo.

Tutto questo ha esercitato in me un fascino particolare tanto da scegliere di scoprire questo paese.

Non mi sono pentito della scelta fatta perché questo viaggio è andato al di là di ogni mia aspettativa.

Sei partito da solo?

No, eravamo in due.

Avete organizzato tutto da soli oppure, trattandosi di una meta poco battuta avete preferito affidarvi ad un’agenzia?

Ritengo che non è necessario acquistare un pacchetto all inclusive.

Ho costruito l’itinerario documentandomi in Internet mentre per i servizi in loco mi sono affidato ad un operatore locale che ha organizzato tutto.

Siamo sempre in un paese africano dove pochi parlano l’inglese ed il turismo è ancora agli esordi.

Suggerirei perciò di appoggiarsi ad un’agenzia, preferibilmente locale.

Qual è stato il vostro tour?

Un tour dell’intero paese.

Dal nord cristiano con le foci del Nilo e le chiese rupestri di Lalibela al sud islamico con le savane e i parchi di alta montagna.

I monti Simien in Etiopia

Monti Simien in Etiopia

Mi racconti dettagliatamente il vostro itinerario?

Ad Addis Abeba siamo rimasti tre giorni.

In realtà bastano anche due giorni ma per esigenze organizzative siamo rimasti di più.

Due giorni a Bahir dar con le cascate del Nilo ed il lago Tana.

Quattro notti suddivisi tra il parco di montagna dei Monti Simien, habitat dei babbuini gelada e i monti bale per i lupi abissini e le antilopi nyala che, purtroppo, non abbiamo avvistato.

Due notti ad Awassa, famosa per gli uccelli marini e gli ippopotami ed infine due notti ad Harar capitale della provincia islamica con testimonianze della colonizzazione italiana ed interessanti suk.

Le cascate del Nilo azzurro in Etiopia

Cascate del Nilo azzurro in Etiopia

Di queste tappe, quali secondo te quelle assolutamente da non perdere?

Per me imperdibili le cascate del Nilo azzurro e i parchi Simien e Bale di alta montagna perché ho avuto la possibilità di avvistare da vicino moltissimi animali come i Gelada, i babbuini di montagna.

Poi il “classico“, l’atmosfera soffusa delle chiese scavate nella roccia a Lalibela, undici chiese rupestri nate dal sogno di un sovrano illuminato che la leggenda racconta scavate dagli arcangeli in suo onore.

I babbuini Gelada del Parco Simien in Etiopia

Babbuini Gelada del Parco Simien

Come avete visitato il paese?

Dall’ Italia abbiamo volato con Ethiopian airlines, comodi e puntualissimi. All’interno del paese auto con autista. 

Una curiosità, com’è visto il turista italiano?

E’ fuor di dubbio che noi italiani così come gli altri popoli che hanno colonizzato questo paese non hanno lasciato un ottimo ricordo tanto che tutti chiamano il turista bianco Frangio da french perché fu il primo paese colonizzatore.

Fortunatamente è solo un ricordo perché oggi non si avverte nessuna ostilità o disprezzo.

Com’ è il popolo etiope?

Mai incontrata una popolazione più disponibile e sorridente.

Ad Harar, per esempio, al mercato mentre scattavamo foto due locali si sono “contesi” la possibilità di offrirci un caffè in segno di accoglienza.

Alla fine per non deludere entrambi ci siamo sorbiti due caffè che sono durati un tempo esagerato.

Scene di vita quotidiana in Etiopia

Scene di vita quotidiana

Donne etiope

Donne Etiope

Perché?

Perché per gli etiopi il caffè è un rito.

Prima lo preparano mettendo il bricco sulla brace e poi dopo aver riscaldato la tazzina con l’acqua calda lo servono bollente fino all’orlo tanto che abbiamo rischiato l’ustione.

Com’è il caffè?

Il caffè è fortissimo… e per dirlo un meridionale significa che è veramente impegnativo bere un’ intera tazzina.

Cionondimeno visto che è il prodotto principale rappresenta uno dei “souvenir” che tutti portano a casa, me compreso.

E’ un viaggio costoso?

Il costo della vita è basso, mangiare per esempio costa molto poco.

Sono gli spostamenti che possono far lievitare il proprio budget perché se vuoi visitare il paese da nord a sud con tempi limitati sei costretto a spostarti in aereo.

Le ferrovie sono quasi inesistenti e le condizione delle strade non sono le migliori ed i mezzi pubblici sono molto lenti.

Quindi non ci sono molte alternative.

Oltre al costo degli aerei interni, per il turista alcune attrazioni sono costose.

Un esempio, la visita alle chiese di Lalibela costa 50 dollari.

Come sono i mezzi pubblici? Li consiglieresti?

… che ti posso dire.

Se hai tempo e ti adatti agli standard africani e desideri immergerti nella realtà locale caotica ed affollata allora li puoi prendere altrimenti non è consigliabile.

Al contrario, in città ti puoi muovere facilmente utilizzando numerosissimi tuc-tuc che loro chiamano bajaj a costi irrisori.

Come comunicavate?

Per lo più in inglese ma la popolazione in genere non ha ancora una scolarità alta e spesso bisogna arrangiarsi.

Qualche esperienza particolare che ricordi di più?

Il pasto notturno delle iene ad harar che da un’esigenza si è trasformato in un’attrazione turistica.

Pare infatti che per evitare che le iene si avvicinassero troppo alla città i locali hanno deciso di alimentarli.

Su questo hanno costruito un’ esperienza da proporre al turista.

Nel buio della notte illuminati solo dai fari della nostra macchina – eravamo solo quattro turisti- ci siamo ritrovati circondati da iene a cui davamo, a debita distanza, da mangiare.

E’ stata un’esperienza molto particolare.

Ad Harar in Etiopia il pasto delle iene

Il pasto delle iene ad Harar

Un’altro momento indimenticabile è stato osservare a pochi metri di distanza nel parco dei monti Simien i babbuini Gelada.

Per concludere… cosa ti ha colpito di questo viaggio?

Certamente la parte naturalistica perché non mi aspettavo tanta bellezza e ricchezza a differenza dell’ aspetto storico su cui ero abbondantemente documentato. 

Concludiamo questa piacevole chiacchierata con qualche buon consiglio per chi desidera scoprire l’Etiopia.

Hotel, ristoranti, un libro da leggere tutto quello che ti senti di suggerire…?

Hotel: Mi sento di consigliare quello di Lalibela: Hotel Maribela a conduzione familiare molto bello con una vista spettacolare.

Ammirare il tramonto dalla terrazza della stanza è veramente stupefacente.

Ristoranti: a Lalibela, Ben Abeba un ristorante particolarissimo con una vista strepitosa e una cucina fusion africano/scozzese che raggiunge l’apoteosi del gusto nell’ hamburger di capra.

Un’altro a Gondar 4 sisters, un’esperienza totale per il palato con una prelibata cucina etiope a buffet. 

Hanno anche l’opzione piccante per palati forti.

Agenzia a cui vi siete affidati: Danit Tour, il proprietario Dawit gentile e professionale ci ha organizzato un ottimo tour. 

E per la sera: a Gondar al 4 sisters alcuni giorni della settimana si suona e balla o ad Addis Abbeba il locale Aroma 200.

Un libro: il romanzo di Harar di Rimbaud in cui il poeta racconta il suo soggiorno ad Harar. 

Grazie per la piacevole chiacchierata e per tutte le dritte che hai voluto condividere con me e tutti i lettori.

Mi hai proprio stuzzicato la curiosità di conoscere questo paese, e a voi ?

 

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2 Comments
  1. Rispondi

    massimo

    26/11/2019

    bella conversazione e ottimo post, sempre a disposizione di chiunque voglia suggerimenti

    • Rispondi

      Deb di Valentino

      27/11/2019

      E’ stato un piacere scoprire un paese che non conoscevo,grazie a te della bella chiacchierata

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